martedì 25 febbraio 2014

Tecnologia per disabili sempre più «smart»

Dalla Buggy Bike alla Fiat 500l con sedile girevole


C’è la buggy bike, la prima bicletta da discesa con quattro ruote adatta alle esigenze di persone con limitate capacità motorie, c’è ebuggy addirittura con propulsione elettrica per salite e ripide discese, c’è la nuova Fiat 500L con sedile girevole, acceleratore elettronico e freno azionabile con una leva a mano. C’è poi un dispositivo della Emac che aiuta a muovere le gambe e, sostenendosi ad un’apposita attrezzatura, a camminare anche a persone che hanno perso il controllo dei loro arti inferiori. Ci sono le mani robotiche ultra rivoluzionarie dell’azienda scozzese Touch bionics, che collegandosi all’arto amputato si muovono naturalmente seguendo i muscoli rimasti dell’individuo, oppure facendo dei movimenti preimpostati attivati da uno smarthphone. È possibile addirittura programmare il tablet, collegato elettronicamente alla protesi, permettendo di eseguire le varie mosse che si vogliono fare a seconda del contesto: per esempio mentre si fa sport, o quando si sta lavorando. Ci sono protesi per mani e braccia in lattice, simili alle mani normali, oppure ci sono arti robotizzati che ridanno a chi le indossa la sensibilità e l’uso di uno o più dita permettendo all’individuo di compiere qualsiasi gesto. Durante la conferenza “oltre le paralimpiadi: sport, tecnologia e nuove abilità” organizzata presso l’ambasciata inglese in Italia, è stato possibile conoscere il meglio della scienza al servizio degli atleti paralimpici e delle persone disabili. Alex Zanardi, Annalisa Minetti, Luca Pancalli hanno parlato delle loro esperienze olimpiche e umane e di quanto gli atleti paralimpiaci durante i giochi di Londra 2012 sono riusciti ad ispirarli. Durante le olimpiadi la capitale inglese ha dato il meglio di sé ed è stata garantita la mobilità di migliaia di atleti con ridotta capacità motoria, Emma Boggis, responsabile del programma Legacy del governo britannico, ha parlato dell’importanza dei mezzi di trasporto.
AUTOMOBILI - Il responsabile della piattaforma Autonomy della Fiat, Umberto Murazio, ha presentato le più innovative tecnologie che si possono applicare alle normali autovetture per consentire la guida anche a persone senza gambe. «Non esiste una vettura solo per disabili», spiega Murazio, l’unico collegamento tra queste macchine e la disabilità è che noi facciamo delle modifiche internamente per dare alle persone quello di cui hanno bisogno». Una volta c’era solo il cambio automatico, adesso c’è l’acceleratore elettronico a rotazione, posizionato come un ulteriore cerchio parallelo al volante, il freno di servizio è a forma di leva sotto gli attivatori delle frecce. Ovviamente il tutto in un contesto di stile, design e comfort perfettamente identici agli altri modelli. Due tasti posizionati vicino allo sportello servono a disattivare l’acceleratore elettronico e a ripristinare le funzioni base del veicolo, così che chiunque lo può guidare oppure, volendo comprare un nuovo prodotto, si può semplicemente rimettere il veicolo nel circuito dell’usato. Sono state mostrate le funzionalità di tante autovetture con i dispositivi più vari: pedane sollevatrici, sistemi di ritenuta della carrozzina e pedane telescopiche. I costi per aggiungere questi dispositivi all’auto vanno da circa mille euro fino a dodici mila per sistemi estremamente sofisticati in cui si guida usando solo un joystick, adatto a persone con gravi lesioni. Ci sono poi le innovative e multifunzionali cinture di sicurezza e i ganci della Unwin Safety Systems che servono per tenere fermo durante il viaggio il passeggero sulla sedia a rotella sistemata a bordo della vettura. Alex Zanardi, riflettendo su questi nuovissimi dispositivi scherza «ci sono delle soluzioni certamente geniali, ma se pensiamo a quello che può fare un cellulare, ormai non c’è più nessun tabù, l’aspetto fondamentale è la domanda che se esaudita origina la soddisfazione del cliente, poi per rispondere alle nostre esigenze si può arrivare a soluzioni davvero innovative».
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Font:http://www.corriere.it/salute/disabilita/13_dicembre_02/tecnologia-disabili-sempre-piu-smart-06e64a2a-5b36-11e3-bbdb-322ff669989a.shtml
La pubblicazione è stato effettuato per diffondere la meglio la notizia.

lunedì 24 febbraio 2014

Salute & tecnologia: arriva la nuova App per avere esami a portata di touch

Salute & tecnologia: arriva la nuova App per avere esami a portata di touch


Esami di laboratorio: foto generica (Germogli)Esami di laboratorio: foto generica (Germogli)


Roma, 8 gennaio 2014 - Da oggi é disponibile,gratuitamente per i tablet e i più diffusi smartphone, la prima app del Centro Diagnostico Italiano, che consente di avere sempre con sé un archivio sanitario informatizzato, le informazioni relative agli esami di laboratorio e una funzione capace di guidare il paziente presso l’ambulatorio o il punto prelievi più vicino prescelto.
Da oggi é possibile scaricare gratuitamente la prima app del Centro Diagnostico Italiano, che consentirà, agli oltre 600.000 pazienti che ogni anno si recano presso le sue 21 sedi dove possono essere effettuate oltre 500 tipologie di esami di laboratorio, di visualizzare su iPad, iPhone, smartphone e tablet Android i loro referti. L’app permette di organizzare i propri referti in un archivio sanitario informatizzato sempre a portata di mano e, grazie alla navigazione tramite mappe, di trovare la sede del Cdi più vicina ed esservi guidati dal navigatore satellitare.
Un archivio sanitario informatizzato sempre a portata di “touch”. Le funzioni dell’ applicazione sono numerose ed evolute: dalla pagina iniziale é possibile consultare il referto semplicemente cliccando sopra l’icona corrispondente. Il documento potrà quindi essere salvato in un’apposita pagina che rappresenta il proprio archivio sanitario informatizzato organizzato in una “libreria virtuale”.
Dalla pagina dedicata, l’utente può anche controllare il significato clinico e i valori dei propri esami, accedendo al Libro di laboratorio online di CDI. Inoltre, sempre attraverso la app, sarà possibile essere informati circa le eventuali istruzioni preventive necessarie all’esecuzione di un prelievo e i test correlati eventualmente eseguibili.
L’applicazione, accedendo alla funzione GPS dello smartphone o del tablet, é in grado inoltre di guidare il paziente alle diverse sedi CDI. Sulla base della posizione geografica del paziente, l’applicazione programma il navigatore satellitare del dispositivo per guidare l’utente alla sede del CDI da lui prescelta, come accade normalmente per qualsiasi destinazione. Attraverso questa funzione, é possibile inoltre conoscere anche gli orari di esecuzione degli esami di laboratorio di tutte le sedi del network di Centro Diagnostico Italiano.
Per garantire la tutela dei dati sensibili dei pazienti, oltre a una trasmissione dati crittografata, per accedere ai propri referti é necessario che l’utente si autentichi inserendo username e password, preventivamente forniti dal Centro Diagnostico Italiano. Infine, si precisa che alcuni referti di esami di laboratorio particolarmente sensibili (ad esempio il test HIV, esami genetici, etc.) non sono visualizzabili on line ma consegnati esclusivamente presso lo sportello “ritiro esami” delle diverse sedi del network CDI. La app é scaricabile gratuitamente da iTunes e Google Play e a breve anche da Windows Phone Store.
Fonte:http://qn.quotidiano.net/salute/2014/01/08/1006868-salute-app-esami-laboratorio.shtml

domenica 2 febbraio 2014

Kinesio taping, ecco come si usa il cerotto che va a ruba tra gli sportivi

Kinesio taping, ecco come si usa il cerotto che va a ruba tra gli sportivi


Si chiama kinesio taping e lo abbiamo visto comparire proprio di recente, durante la semifinale degli Europei fra Italia e Germania. Stiamo parlando del cerotto cheMario Balotelli ha mostrato, applicato in tre strisce azzurre sulla schiena, quando si è tolto la maglietta, dopo il secondo gol.La domanda è sorta dunque spontanea per molti di noi: di cosa si tratta?  L'applicazione si chiama "kinesio taping", non è una pratica nuova nel mondo degli sportivi, anzi pare sia molto richiesta e utilizzata già da lungo tempo. La nascita di questa metodica risale agli anni Settanta ed è opera di un chiropratico giapponese, il dottor Kenzo Kase. La prima "apparizione" internazionale è stata in occasione delle Olimpiadi di Seul nel 1988 con la Nazionale Giapponese di Pallavolo, ma nel corso degli anni la sua diffusione ha raggiunto tutto il mondo. In Europa la prima comparsa è avvenuta in occasione delle Olimpiadi di Atene nel 2004.Per conoscere le sue proprietà e le sue caratteristiche abbiamo rivolto qualche domanda al dottor Piero Volpi, responsabile di Ortopedia del Ginocchio e Traumatologia dello Sport di Humanitas.

Che cos'è il "kinesio taping"?

"Il kinesio taping è una metodica basata sull'applicazione di un particolare tipo di cerotto elastico in cotone, che non rilascia alcun principio attivo ed è stato brevettato appositamente per il trattamento di piccole lesioni di natura neurologica e/o ortopedica.  Ai muscoli non viene attribuito solamente il compito di muovere il corpo, ma anche il controllo della circolazione dei fluidi venosi e linfatici e della temperatura corporea. Se correttamente applicato questo speciale cerotto può quindi potenziare gli effetti del trattamento riabilitativo".

In quali ambiti trova applicazione?

"Il kinesio taping è utilizzato soprattutto per alleviare il dolore derivato da contratture e tensioni muscolari e nella cura dipiccoli edemi ed ematomi sottocutanei. Nel caso di Balotelli è stato probabilmente impiegato per via di una contrattura paravertebrale-lombare, ma può essere impiegato anche per tendiniti, artrosi cervicale, fastidi causati dal tunnel carpale, ecc. Gli ambiti di applicazione sono di fatto molteplici".

Come funziona e quali sono le principali caratteristiche del kinesio taping?

"L'epidermide è dotata di una serie di ricettori nervosi che attraverso degli stimoli esterni possono comunicare con i muscoli sottostanti. Questi cerotti, applicati sulla pelle, possono, a seconda della posizione, della direzione e della tensione, inibire un muscolo sovraccaricato e contratto, che preme sui ricettori del dolore, o viceversa stimolarne uno ipotonico. In questo modo si attenua il dolore e si ripristina progressivamente la funzione motoria. Nella cura degli edemi è in grado di ridurre il dolore e facilitare il drenaggio linfatico mediante il sollevamento della pelle. Viene applicato sulla cute, tagliato a forma di ventaglio. In questo modo il cerotto determina una serie di convoluzioni della pelle, simili a piccole onde, che vanno ad agire sul flusso linfatico come pompe di drenaggio, favorendo così il riassorbimento dell'edema. La sua applicazione può aiutare a ridurre l'infiammazione, la fatica e il dolore muscolare. Il cerotto è in grado, infine, di svolgere una funzione propiocettiva, ossia diprotezione del tendine e del legamento, poichè aiuta a mantenere in posizione corretta le articolazioni e aumenta la percezione di stabilità sulla meccanica articolare".

Quali vantaggi comporta l'utilizzo di questo cerotto rispetto ad altri bendaggi?

"Il vantaggio rispetto ai tradizionali bendaggi è dovuto al fatto che si tratta di un prodotto elastico, non rigido, che consente quindi agli sportivi di muoversi meglio, più liberamente, e al contempo di essere comunque protetti. E' in puro cotone e privo di lattice, in questo modo si riducono quindi anche i rischi di sviluppare forme allergiche o di irritazione alla pelle.  Ne consegue, infine, per lo sportivo una maggiore sicurezza a livello psicologico. Ciò che conta, tuttavia, è che questo effetto non si trasformi in una forma di dipendenza e che lo sportivo non ne possa più fare a meno, anche senza una reale esigenza, come si è già verificanto in alcuni casi".

Chi può utilizzare questi cerotti?

"Questi cerotti sono stati pensati in particolare per chi fa attività sportiva a livello professionale. Ma stanno trovando sempre più spazio anche fra chi pratica attività sportiva in modo amatoriale o in altri settori".

Ci sono delle controindicazioni per il "kinesio taping"?

In linea generale no. Devono però essere applicati da terapisti esperti, che abbiano praticato corsi appositi e che sappiano quindi come posizionare nel modo corretto le strisce elastiche. Se non vengono applicate correttamente infatti non danno alcun beneficio. Quindi è sconsigliato il "fai da te". Altri limiti possono derivare dal tempo di esposizione: correndo e sudando il cerotto può staccarsi e perdere la sua efficacia".

Dalla loro comparsa ad oggi l'uso di questi cerotti è andato aumentando considerevolmente.E' facile immaginare che dopo averli visti su un campione come Balotelli la richiesta sia nuovamente cresciuta, cosa consigliare?

"Il consiglio è quello di non farsi prendere la mano. Il rischio è appunto quello che si generi una vera e propria moda. Un uso smodato, è risaputo, porta spesso a cattive metodiche che possono generare scarsi o, addirittura, cattivi risultati. Questo cerotto può essere un valido aiuto nei casi specificati, ma non è la panacea di tutti i mali. Nel caso di un trauma con lesioni significative o di un edema più profondo, per esempio, il suo impiego è del tutto inutile, poichè occorrono terapie più specifiche".

Nastro Taping a € 7,99

Fonte: http://www.humanitasalute.it/sport-e-allenamento/5744-kinesio-taping-il-cerotto-che-va-a-ruba-tra-gli-sportivi

sabato 1 febbraio 2014

Grave rischio obesità per i bambini sovrappeso già all’asilo

Salute: Grave rischio obesità per i bambini sovrappeso già all’asilo

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I bambini sovrappeso già all’asilo rischiano di diventare obesi negli anni a seguire. A rivelarlo è uno studio condotto della Emory’s University di Atlanta secondo cui i chili di troppo della primissima infanzia rischierebbero di accumularsi crescendo, quadruplicando così il rischio per i bambini di diventare adulti obesi.

Gli esperti hanno analizzato un campione di nuovi nati negli anni 1998-1999, rappresentativo di circa 4 milioni di bambini, seguendo l’oscillazione del peso con la crescita. Dall’analisi sarebbe emerso così che i bambini sovrappeso erano quattro volte più a rischio di diventare obesi da adulti, rispetto ai coetanei normopeso.
Per gli esperti le età più a rischio sono 4, durante la gravidanza, nel primo anno di vita, durante l’ l’età prescolare che va dai 3 ai 6 anni ed infine l’adolescenza. Fondamentale è intervenire e modificare la cattive abitudini impartite dai genitori così da indirizzare i più piccoli verso una dieta equilibrata e migliori stili di vita.
Fonte: http://bambini.guidone.it/2014/01/30/salute-grave-rischio-obesita-per-i-bambini-sovrappeso-gia-allasilo/?refresh_ce
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