Quali sono gli effetti delle nuove
tecnologie sui bambini e gli adolescenti? Domandarselo è utile oltre che
necessario, anche per evidenziare quelli positivi e trarne vantaggio. Per le
generazioni X il pericolo veniva dalla troppa televisione, capace di annebbiare
il cervello, e dai videogiochi. Oggi sembra che possa venire dai tablet e dai
loro display tattili.
Una indagine
recente promossa da Ing Direct ha fotografato il mondo infantile, quello reale
e quello digitale, sempre in rapido e costante mutamento. L’indagine è servita
a lanciare una iniziativa denominata BimBumBam ( www.bimbumbam.it )
che ha come obiettivo l’individuazione e il sostegno di progetti che aiutano i
bambini a crescere tramite un utilizzo creativo e responsabile delle
tecnologie. L’idea di base è che le tecnologie non siano né buone né
cattive ma che a fare la differenza sia l’uso che se ne fa.
L’indagine
ha evidenziato ciò che i genitori di bambini piccoli sanno già. I bambini (1-4
anni) dimostrano una capacità precoce di apprendimento nell’uso delle nuove
tecnologie e dei dispositivi tattili. Li usano senza alcuna difficoltà,
imparano l’alfabeto, nuovi vocaboli e linguaggi, giocano, disegnano, fanno di
conto. Prima del tablet i genitori dovevano mostrare ai bambini delle generazioni X e Y, come usare un mouse o un
joystick e la connessione esistente tra quello che stavano facendo con ciò che
succedeva sullo schermo. Oggi, con il tablet, la connessione è ovvia. La
tecnologia delle interfacce tattili è assimilabile da un bambino a molti altri
comportamenti e gesti, così come l'immediatezza dell'effetto provocato da un
gesto sul display. Il gesto delle dita sul display ha per i bambini un che di
magico ma anche di molto intuitivo perchè legato a quello che gli piscologi
classificano, in assenza della capacità di ricorrere a simboli e parole, come
modalità di rappresentare la realtà attarverso la gestualità.
Questa capacità
quasi innata della generazione touch non spaventa ma
solleva qualche timore.
L’uso della
tecnologia fin dalla più tenera età potrebbe incidere sulla creatività dei
nuovi nativi digitali in erba.
Il tablet è uno strumento fantastico per disegnare, giocare e imparare
ma probabilmente un foglio di carta bianco e un pennarello potrebbero essere
migliori strumenti di creatività e di stimolo alla ricerca di nuove forme di
espressione individuale. Questi timori sono espressi in genere da psicologi
dell’età evolutiva che conoscono bene l’importanza della capacità creativa nei
bambini da uno a sette anni e che sanno bene quanto possa essere penalizzante
negarla o limitarla, anche dentro confini tecnologici.
"Attenti al tablet, può trasformare il bambino in un vegetale e
rovinare lo sviluppo del suo cervello!" --- "Non esageriamo,qualsiasi
nuova tecnologia. anche quella dei libri e dei cartoni animati ma anche della
radio, della televisione e di internet, è stata al suo inizio demonizzata
come pericolosa per lo sviluppo e la crescita dei bambini!"
La stessa
percezione non è necessariamente condivisa da genitori e parenti che, anche
sotto la pressione marketing e commerciale dei produttori, fanno a gara a
regalare ai propri pargoli dispositivi di ultima generazione come smartphone e
tablet.
Mentre
psichiatri infantili come Serge
Tisseron coniano la regola del 3,6,9,12 che suggerisce nessun
schermo digitale fino ai tre anni compiuti, nessuna console di videogiochi fino
ai sei anni, nessun accesso ad Internet prima dei nove e accesso libero alla
rete solo dopo i 12 anni, gli adulti fanno a gara a riempire le stanze
dei loro pargoli con sempre nuove tecnologie e dispositivi.
La realtà in
cui i bambini italiani sono immersi è dettata più dai comportamenti,
incoscienti, irresponsabili e/o inconsapevoli, dei loro genitori, che da
psicologi e psichiatri infantili. Eppure una riflessione più approfondita
e attenta, su quali possano essere gli effetti dell’esposizione precoce di
bambini in tenera età a display come quelli del tablet, non è solo utile ma
sempre più necessaria.
La domanda da porsi è “cosa succede da un punto di vista cognitivo ad
un bambino quando è esposto al display tattile di un tablet?”.apacità precoce di apprendimento nell’uso delle nuove
tecnologie e dei dispositivi tattili. Li usano senza alcuna difficoltà,
imparano l’alfabeto, nuovi vocaboli e linguaggi, giocano, disegnano, fanno di
conto. Prima del tablet i genitori dovevano mostrare ai bambini delle generazioni X e Y, come usare un mouse o un
joystick e la connessione esistente tra quello che stavano facendo con ciò che
succedeva sullo schermo. Oggi, con il tablet, la connessione è ovvia. La
tecnologia delle interfacce tattili è assimilabile da un bambino a molti altri
comportamenti e gesti, così come l'immediatezza dell'effetto provocato da un
gesto sul display. Il gesto delle dita sul display ha per i bambini un che di
magico ma anche di molto intuitivo perchè legato a quello che gli piscologi
classificano, in assenza della capacità di ricorrere a simboli e parole, come
modalità di rappresentare la realtà attarverso la gestualità.
Questa capacità
quasi innata della generazione touch non spaventa ma
solleva qualche timore.
L’uso della
tecnologia fin dalla più tenera età potrebbe incidere sulla creatività dei
nuovi nativi digitali in erba.
Il tablet è uno strumento fantastico per disegnare, giocare e imparare
ma probabilmente un foglio di carta bianco e un pennarello potrebbero essere
migliori strumenti di creatività e di stimolo alla ricerca di nuove forme di
espressione individuale. Questi timori sono espressi in genere da psicologi
dell’età evolutiva che conoscono bene l’importanza della capacità creativa nei
bambini da uno a sette anni e che sanno bene quanto possa essere penalizzante
negarla o limitarla, anche dentro confini tecnologici.Fonte: www.theverge.com
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