sabato 26 aprile 2014

Bambini e tablet: effetti cognitivi sulla generazione Touch


Quali sono gli effetti delle nuove tecnologie sui bambini e gli adolescenti? Domandarselo è utile oltre che necessario, anche per evidenziare quelli positivi e trarne vantaggio. Per le generazioni X il pericolo veniva dalla troppa televisione, capace di annebbiare il cervello, e dai videogiochi. Oggi sembra che possa venire dai tablet e dai loro display tattili.

Una indagine recente promossa da Ing Direct ha fotografato il mondo infantile, quello reale e quello digitale, sempre in rapido e costante mutamento. L’indagine è servita a lanciare una iniziativa denominata BimBumBam ( www.bimbumbam.it ) che ha come obiettivo l’individuazione e il sostegno di progetti che aiutano i bambini a crescere tramite un utilizzo creativo e responsabile delle tecnologie. L’idea di base è che le tecnologie non siano né buone né cattive ma che a fare la differenza sia l’uso che se ne fa.
L’indagine ha evidenziato ciò che i genitori di bambini piccoli sanno già. I bambini (1-4 anni) dimostrano una capacità precoce di apprendimento nell’uso delle nuove tecnologie e dei dispositivi tattili. Li usano senza alcuna difficoltà, imparano l’alfabeto, nuovi vocaboli e linguaggi, giocano, disegnano, fanno di conto. Prima del tablet i genitori dovevano mostrare ai bambini delle generazioni X e Y, come usare un mouse o un joystick e la connessione esistente tra quello che stavano facendo con ciò che succedeva sullo schermo. Oggi, con il tablet, la connessione è ovvia. La tecnologia delle interfacce tattili è assimilabile da un bambino a molti altri comportamenti e gesti, così come l'immediatezza dell'effetto provocato da un gesto sul display. Il gesto delle dita sul display ha per i bambini un che di magico ma anche di molto intuitivo perchè legato a quello che gli piscologi classificano, in assenza della capacità di ricorrere a simboli e parole, come modalità di rappresentare la realtà attarverso la gestualità.
Questa capacità quasi innata della generazione touch non spaventa ma solleva qualche timore.
L’uso della tecnologia fin dalla più tenera età potrebbe incidere sulla creatività dei nuovi nativi digitali in erba.
Il tablet è uno strumento fantastico per disegnare, giocare e imparare ma probabilmente un foglio di carta bianco e un pennarello potrebbero essere migliori strumenti di creatività e di stimolo alla ricerca di nuove forme di espressione individuale. Questi timori sono espressi in genere da psicologi dell’età evolutiva che conoscono bene l’importanza della capacità creativa nei bambini da uno a sette anni e che sanno bene quanto possa essere penalizzante negarla o limitarla, anche dentro confini tecnologici.

"Attenti al tablet, può trasformare il bambino in un vegetale e rovinare lo sviluppo del suo cervello!" --- "Non esageriamo,qualsiasi nuova tecnologia. anche quella dei libri e dei cartoni animati ma anche della radio, della televisione e di internet,  è stata al suo inizio demonizzata come pericolosa per lo sviluppo e la crescita dei bambini!"
La stessa percezione non è necessariamente condivisa da genitori e parenti che, anche sotto la pressione marketing e commerciale dei produttori, fanno a gara a regalare ai propri pargoli dispositivi di ultima generazione come smartphone e tablet.
Mentre psichiatri infantili come Serge Tisseron coniano la regola del 3,6,9,12 che suggerisce nessun schermo digitale fino ai tre anni compiuti, nessuna console di videogiochi fino ai sei anni, nessun accesso ad Internet prima dei nove e accesso libero alla rete solo dopo i 12 anni, gli adulti fanno a gara a riempire le stanze dei loro pargoli con sempre nuove tecnologie e dispositivi.
La realtà in cui i bambini italiani sono immersi è dettata più dai comportamenti, incoscienti, irresponsabili e/o inconsapevoli, dei loro genitori, che da psicologi e psichiatri infantili.  Eppure una riflessione più approfondita e attenta, su quali possano essere gli effetti dell’esposizione precoce di bambini in tenera età a display come quelli del tablet, non è solo utile ma sempre più necessaria.
La domanda da porsi è “cosa succede da un punto di vista cognitivo ad un bambino quando è esposto al display tattile di un tablet?”.apacità precoce di apprendimento nell’uso delle nuove tecnologie e dei dispositivi tattili. Li usano senza alcuna difficoltà, imparano l’alfabeto, nuovi vocaboli e linguaggi, giocano, disegnano, fanno di conto. Prima del tablet i genitori dovevano mostrare ai bambini delle generazioni X e Y, come usare un mouse o un joystick e la connessione esistente tra quello che stavano facendo con ciò che succedeva sullo schermo. Oggi, con il tablet, la connessione è ovvia. La tecnologia delle interfacce tattili è assimilabile da un bambino a molti altri comportamenti e gesti, così come l'immediatezza dell'effetto provocato da un gesto sul display. Il gesto delle dita sul display ha per i bambini un che di magico ma anche di molto intuitivo perchè legato a quello che gli piscologi classificano, in assenza della capacità di ricorrere a simboli e parole, come modalità di rappresentare la realtà attarverso la gestualità.

Questa capacità quasi innata della generazione touch non spaventa ma solleva qualche timore.
L’uso della tecnologia fin dalla più tenera età potrebbe incidere sulla creatività dei nuovi nativi digitali in erba.
Il tablet è uno strumento fantastico per disegnare, giocare e imparare ma probabilmente un foglio di carta bianco e un pennarello potrebbero essere migliori strumenti di creatività e di stimolo alla ricerca di nuove forme di espressione individuale. Questi timori sono espressi in genere da psicologi dell’età evolutiva che conoscono bene l’importanza della capacità creativa nei bambini da uno a sette anni e che sanno bene quanto possa essere penalizzante negarla o limitarla, anche dentro confini tecnologici.

Fonte: www.theverge.com

Nessun commento:

Posta un commento