venerdì 29 maggio 2015

Dipendenza da messaggio: il 34% dei ragazzi li scrive durante la doccia



Smartphone
Il 34% degli studenti universitari invia sms mentre fa la doccia, più del 22% lo fa nel corso delle cerimonie religiose e circa il 7,4% durante i rapporti sessuali. È quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Social Science Journal dai ricercatori della Pennsylvania State University di Middletown (Usa), secondo cui nonostante sappiano che è sbagliato, i ragazzi non riescono a resistere alla tentazione di scrivere messaggi anche nei momenti meno opportuni.


La ricerca è stata condotta sulle abitudini di 152 studenti universitari, ai quali è stato chiesto di rispondere a un questionario volto ad accertare il loro utilizzo degli sms (short message service). In particolare, il sondaggio intendeva appurare se i ragazzi inviassero messaggi anche in situazioni ritenute “socialmente inopportune”, come durante i funerali, sotto la doccia, durante i rapporti sessuali e mentre erano in bagno.

Dall’analisi è emerso che nonostante la maggior parte dei partecipanti ritenesse che fosse sbagliato, il 34% degli intervistati mandava sms mentre faceva la doccia, più del 


La ricerca è stata condotta sulle abitudini di 152 studenti universitari, ai quali è stato chiesto di rispondere a un questionario volto ad accertare il loro utilizzo degli sms (short message service). In particolare, il sondaggio intendeva appurare se i ragazzi inviassero messaggi anche in situazioni ritenute “socialmente inopportune”, come durante i funerali, sotto la doccia, durante i rapporti sessuali e mentre erano in bagno.

Dall’analisi è emerso che nonostante la maggior parte dei partecipanti ritenesse che fosse sbagliato, il 34% degli intervistati mandava sms mentre faceva la doccia, più del 22% lo faceva durante le cerimonie religiose, l’11% nel corso del Giuramento di fedeltà e circa il 7,4% durante irapporti sessuali. Per la maggior parte degli studenti scrivere messaggi quando si è in bagno o mentre si mangia è normale.

Secondo la professoressa Marissa Harrison, che ha guidato l’esperimento, l’incapacità di resistere alla tentazione di rispondere agli sms si fonderebbe sui principi della selezione naturale: i suoni e le luci lampeggianti provenienti dai telefonini potrebbero indicare la presenza di nuove opportunità o minacce, che indurrebbero le persone a prestare meno attenzione al contesto in cui si trovano e a prendere in considerazione ogni possibile eventualità.

"Siamo tutti programmati per notare i movimenti e i cambiamenti – spiega la docente -, pertanto i ronzii e i suoni degli sms potrebbero determinare la necessità di capire cosa stia accadendo, proprio come in passato certi rumori segnalavano la presenza dei predatori”.

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