La bozza del decreto legislativo dice sì all’uso in bar e ristoranti: diventerebbe prodotto «da inalazione», malgrado la presenza di tabacco. Ma esperti e produttori sono divisi
ROMA - C’è il tabacco ma sarà possibile fumarla al ristorante o al bar e anche farle pubblicità. La sigaretta elettronica di nuova generazione deve ancora arrivare sul mercato italiano, lo sbarco è previsto per l’anno prossimo. Ma ancor prima del debutto accende una nuova guerra fra produttori di sigarette classiche e produttori di sigarette elettroniche, che a colpi di lobby si contendono un mercato in difficoltà.
La novità arriva dall’ultima bozza del decreto legislativo sulla tassazione dei tabacchi allo studio del ministero dell’Economia, che potrebbe finire sul tavolo del prossimo Consiglio dei ministri. Dice l’articolo 1 che la sigaretta elettrica di nuova generazione deve essere considerata non come un «prodotto da fumo» ma come un «prodotto da inalazione». Un salto di carreggiata che fa cadere tutti i divieti previsti per i concorrenti. E qui si impone un piccolo approfondimento tecnico. Per le vecchie sigarette tradizionali vale sia il divieto di fumo nei locali pubblici sia quello di pubblicità. Per le sigarette elettroniche già in commercio, che contengono nicotina ma non tabacco, la situazione è più complessa. Sulla pubblicità, dopo un periodo di divieto assoluto, la linea è stata ammorbidita ma i paletti sono tantissimi. Il divieto di fumo, invece, vale solo per le scuole mentre per i locali pubblici siamo al fai da te: se un ristorante vuole vietarle può farlo ma non c’è nessun obbligo.
La novità arriva dall’ultima bozza del decreto legislativo sulla tassazione dei tabacchi allo studio del ministero dell’Economia, che potrebbe finire sul tavolo del prossimo Consiglio dei ministri. Dice l’articolo 1 che la sigaretta elettrica di nuova generazione deve essere considerata non come un «prodotto da fumo» ma come un «prodotto da inalazione». Un salto di carreggiata che fa cadere tutti i divieti previsti per i concorrenti. E qui si impone un piccolo approfondimento tecnico. Per le vecchie sigarette tradizionali vale sia il divieto di fumo nei locali pubblici sia quello di pubblicità. Per le sigarette elettroniche già in commercio, che contengono nicotina ma non tabacco, la situazione è più complessa. Sulla pubblicità, dopo un periodo di divieto assoluto, la linea è stata ammorbidita ma i paletti sono tantissimi. Il divieto di fumo, invece, vale solo per le scuole mentre per i locali pubblici siamo al fai da te: se un ristorante vuole vietarle può farlo ma non c’è nessun obbligo.
fonte:http://www.corriere.it/cronache/14_luglio_22/nuova-sigaretta-elettronica-che-si-fumera-luoghi-pubblici-b2f6e15e-1165-11e4-affb-3320a03d21e8.shtml
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