Il nome botanico è Euphorbia pulcherrima; viene anche chiamata Poinsettia, in quanto al momento della sua prima catalogazione botanica non si pensava fosse una euphorbia, e quindi le venne dato il nome del primo governatore americano del Messico. Solo successivamente, ulteriori studi, fecero capire che questa pianta appartiene alla grande famiglia delle euphorbiacee, che comprende piante succulente simili a cactus, arbusti, piccoli alberi e piante erbacee. In natura questa pianta è originaria del Messico, anche se ai nostri giorni si è naturalizzata anche in molte zone dell’Asia; siamo abituati a vedere piccole piante di stella di Natale, ma in natura si sviluppano come grandi arbusti, o piccoli alberi, arrivando a superare i tre metri di altezza; in vaso in genere è difficile trovare delle poinsettie più alte di un metro.
Hanno sottili fusti semi legnosi, di colore verde brillante, molto ramificati; il fogliame è scuro, di forma particolare, ricorda un poco quello dell’agrifoglio, pur avendo lamine fogliari più sottili e delicate; all’apice dei fusti si sviluppano in inverno grandi infiorescenze, che siamo abituati a considerare singoli fiori. In realtà i veri fiori della stella di Natale sono simili a quelli di tutt ele euphorbie: sono detti ciazi e hanno dimensioni piccole, sono praticamente privi di petali e sono di colore verde o giallo.
Quelli che consideriamo i grandi petali della poinsettia sono in realtà brattee, che sottendono le infiorescenze; ciò significa che non sono petali, ma foglie trasformate. La specie botanica ha brattee di colore rosso acceso, lisce e ampie; nel corso dei decenni però il successo in coltivazione di questa pianta ha dato il via alle ibridazioni; così oggi possiamo avere poinsettie con brattee rosa, fucsia, gialle, bianche, striate, variegate, doppie, arricciate, arrotolate. Si tratta però sempre della stessa pianta e della stessa specie, e quindi tutte le stelle di Natale vanno coltivate nello stesso modo.
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Coltivare la stella di Natale
Durante l’inverno mostrano gradire temperature notturne abbastanza basse, quindi se possibile teniamo la nostra stella di Natale in una stanza della casa non eccessivamente riscaldata e tassativamente lontane da fonti di calore diretto, quali termosifoni o caminetti; allo stesso modo, evitiamo gli sbalzi di temperatura verso il basso, e quindi evitiamo la vicinanza a porte o finestre, ad cui possano entrare folate di aria fredda. Una volta trovato un angolo abbastanza luminoso e fresco, evitiamo di spostare la pianta, se non girandola periodicamente, in modo che possa godere della stessa luminosità da tutti i lati. Il terreno in cui coltivare l’euphorbia sarà un buon terriccio universale, alleggerito con poca sabbia, per evitare i ristagni idrici, che potrebbero favorire lo sviluppo di malattie fungine.
Per tutto l’arco dell’anno annaffiamo solo quando il terreno è ben asciutto, questo può significare anche ogni giorno in giugno o luglio, e solo una volta a settimana in inverno; evitiamo di lasciare a lungo la pianta completamente asciutta, ma anche di mantenere spesso il terreno inzuppato di acqua; per aumentare l’umidità ambientale teniamo il vaso in un sottovaso pieno di argilla espansa, sempre immersa nell’acqua, in modo che l’evaporazione lavori per noi.
Se casa nostra è molto asciutta e amiamo le piante da appartamento, sarebbe opportuno tenere le piante vicine e a fianco un umidificatore a freddo, che immetta costantemente acqua nell’aria. Le foglie di stella di Natale non temono di venire bagnate dalle annaffiature, ma se viviamo in una zona con acqua molto calcarea, rischiamo di macchiarle, è quindi opportuno bagnare solo il terreno. Per tutto l’arco dell’anno somministriamo un fertilizzante, ogni quindici giorni, sospendendo la somministrazione nel periodo della fioritura.
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Le piante natalizie
Gli abeti venivano anche anticamente utilizzati per celebrare le festività di fine anno, in quanto alberi cosmici, in quanto tramiti tra l’uomo e la divinità, che risiede nell’alto dei cieli, dove giungono le cime degli alberi più alti. L’agrifoglio veniva già utilizzato dagli antichi romani, per tenere lontano da casa il male; il pungitopo, utilizzato come l’agrifoglio, anche nelle feste del solstizio d’inverno.
Il vischio, pianta sacra per le antiche popolazioni celtiche, diviene sacra anche nelle leggende legate a Cristo. Assieme a tutte queste piante, la poinsettia diviene pianta natalizia solo in tempi più recenti, assieme alla leggenda dei piccoli pastorelli, che non potendo donare nulla a Gesù in chiesa per la notte di Natale, portarono un ramo preso da una pianta trovata per strada, una poinsettia rossa appunto.
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Parassiti e malattie |
Cosa non fare con una Stella di Natale
Fra i comportamenti sbagliati che danneggiano in maniera più forte la stella di Natale c'è sicuramente il mettere questa pianta in un luogo sbagliato. Ci sono 2 fattori che possono rovinare la nostra stella di natale e non farle passare a volte nemmeno il periodo delle festività in buono stato: la luce ed il freddo. La luce deve essere continua ma sopratutto le ore di buio devono essere continue e non devono mai essere interrotte se non si vuole creare disturbo alla pianta.
Questo significa che dovremo mettere la stella di Natale in una stanza dove di notte nessuno accende la luce anche solo per qualche minuto perchè quest'interruzione del buio potrebbe a lungo andare rovinare la pianta. Tuttavia un fattore ancora più dannoso per le stelle di natale coltivate nei nostri appartamenti è senza dubbio il freddo, ed in particolare le correnti d'aria improvvise che possono arrecare dei seri danni alle piante.
La poinsettia infatti non tollera sbalzi di temperatura improvvisi e quando apriamo le finestre di casa per fare le pulizie o per far cambiar aria dovremo stare molto attenti al fatto che la pianta non sia eccessivamente esposta alle correnti d'aria. Anche un colpo di freddo breve può causare dei seri danni alla pianta, a partire da un ingiallimento ed una conseguente rapida defogliazione.
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